Questo forum è un archivio che non dobbiamo permetterci di perdere, perché dei pezzi di storia personali è fatta la Storia con la S maiuscola.
Seguo il post di Guido e aggiungo una bella intervista ad Alviero pubblicata qualche giorno fa:
Chiorri: “I veri marziani erano altri, io facevo solo le cose a modo mio. Negli ultimi anni ho seguito poco il calcio ma ho sempre fatto un’eccezione per la mia Samp. L’unico vero rimpianto? Non avere mai segnato al Genoa. Vialli presidente? Sarei felice, è un fatto di pelle, di cuore e di affetti”.
L’ex idolo della Sud Alviero Chiorri, meglio conosciuto all’epoca della sua militanza in blucerchiato come il “marziano”, a pochi giorni dalla stracittadina ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano
IlSecoloXIX
parlando dei suoi ricordi a partire proprio da quel soprannome coniato dai tifosi: «L’appellativo di “marziano”? Troppo impegnativo: i marziani che ho visto io nel calcio erano altri, gente come Baggio, Ronaldo dell’Inter, Messi. Marziano è chi fa cose extraterrestri, io facevo cose a modo mio. È diverso».
Tipo presentarsi in costume da mare il giorno del primo raduno con Bersellini?
«Era un altro mondo e un altro calcio, se la mettete così sembra anarchia, all’epoca era più normale essere normali come persone comuni».
Sarà, ma per quei comportamenti, oltre che per le magie in campo, diventò il Marziano adorato dai tifosi doriani e oggetto di culto.
«Non lo so, io facevo le cose che mi venivano naturali, poi tutti gli davano un significato e sono diventato quello che sono. Credetemi non volevo fare il personaggio».
Non vive più a Cuba?
«Da quando è mancato papà sono tornato in Italia per stare vicino a mia madre. A Cuba, ho dato... (sorride)».
Ora che fa nella vita? Tornerà mica nel calcio?
«Io nel calcio? Dite davvero?! È passato troppo tempo».
Domenica c’è il derby, lo seguirà?
«Ho guardato poco calcio in tutti questi anni ma le uniche eccezioni le ho fatte per la mia Samp. Tiferò dalla tv. E visto che me lo chiederete lo anticipo: sì, il vero rimpianto è non aver mai segnato al Genoa».
Ci andò vicino almeno?
«Beh avendone giocati parecchi, sì. Ricordo in particolare un bel cross su cui andai di testa ma il solito Fabrizio (Gorin, ndr), pace all’anima sua, mi stava troppo attaccato. Con lui duelli leali e amicizia fuori dal campo, mi manca molto».
Che rapporto ha oggi con Genova?
«Sapete quanto sono legato alla città e anche al blucerchiato.Lì ho iniziato, lì ho la mia casa e a Genova vive mio figlio Simone che naturalmente è sampdoriano. Ci sono Legami che non si spezzeranno mai».
C'è un Chiorri oggi nel calcio?
«Ai miei tempi il calcio era diverso, potevi capitarci dentro per talento ma anche per caso. C'era più romanticismo. Oggi i giocatori nascono già molto più inquadrati. Se devo indicare un giovane che un pò ricorda i miei primi colpi dico Kean»
Ricorda la battuta di Paolo Mantovani "Il mio più grande rimpianto ..."?
«Certo ma era un rimpianto suo, non mio. Io non mi posso lamentare per come è andata la mia vita. Si, probabilmente avrei potuto fare molto di più ma mi ritengo comunque fortunato»
Sta seguendo le trattative per la cessione della Sampdoria? Vialli potrebbe diventare il nuovo presidente ...
«Non ho seguito da vicino ma penso che se il Club dovesse finire nelle mani di un sampdoriano vero come Gianluca sarebbe una cosa positiva e ne sarei felice. E' un fatto di pelle, di cuore ma anche di affetti che si potrebbero tramandare tra chi ha dentro questi colori»