Armata Blucerchiata

Carta del tifoso

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Mr.Kaa78
view post Posted on 17/7/2009, 09:57




ESCLUSIVA SAMPDORIANEWS - Riccardo Ascioti: "Carta del tifoso: inaccettabile business con aspirazioni selettive e repressive"

Sampdorianews.net ha intervistato in esclusiva Riccardo Ascioti, Addetto Stampa della Federclubs e della F.I.S.S.C., in relazione all'introduzione della Carta del Tifoso, l'ennesimo strumento ideato contro il fenomeno ultras.

17.07.2009 07.46 di Diego Anelli articolo letto 656 volte
Fonte: sampdorianews.net


"Oltre che addetto-stampa della Federclubs ho anche l'incarico di essere componente con lo stesso ruolo della Federazione Italiana Sostenitori Squadre Calcio, comunemente denominata, F.I.S.S.C. organizzazione nata sul finire degli anni sessanta. Rivitalizzata seppur con inevitabili diversi spinosi problemi due anni fa. La F.I.S.S.C. appena rinata cercò di proporre una "Carta del tifoso" chiaramente con il solo intento di dare alla tifoseria organizzata una propria e totale autonomia senza la più pallida idea di creare una sorta di schedatura dei tifosi aderenti ai vari Coordinamenti sparsi per tutta la penisola. Semmai per cercare di rafforzare questi ultimi e renderli protagonisti della vita del Calcio nella quale le tifoserie, i semplici sportivi che vogliono godersi uno spettacolo negli stadi non vengano solo concepiti come delle grasse "vacche da mungere" da parte delle tv e del "Palazzo" del Calcio.


Considerando anche il non secondario dettaglio che le tifoserie organizzate sono formate a maggioranza schiacciante da volontari che s'impegnano a fondo con enormi sacrifici a volte anche economici, per un unico fine, l'amore verso i propri colori. Ecco perchè inizialmente l'idea che la F.I.S.S.C. proponeva di "Carta del tifoso" era proprio quella come già lasciato intendere di dare ai tifosi quel ruolo di veri e reali protagonisti anche con delle nuove risorse economiche che oggi le attuali normative negano ed impediscono, per continuare a considerare gli appassionati di Calcio solo come strumenti per consolidare i propri poteri politici ed i guadagni come già specificato delle tv commerciali e non.


Dopo questa prima fase a mio giudizio importante da conoscere, il "Palazzo" ha letteralmente scippato questa proposta alla F.I.S.S.C. per proporre o cercare più precisamente di imporre la "Carta del tifoso" con intenti radicalmente diversi, anzi diametralmente opposti a quelli descritti poco sopra. Gli intenti non sono però solo quelli di alzare ancora di più il tiro con una schedatura maggiormente mirata nei confronti dei tifosi e degli sportivi che con il "biglietto nominativo" e gli sfiancanti tornelli sono già abbondantemente schedati da quando sono state applicate le note ed illiberali normative, ma con la "Carta del tifoso" c'è anche la "piacevole" novità dell'obbligo della fotografia sulla relativa tessera ...

In più questa bella idea in questi ultimi giorni ha visto anche l'adesione della società Juventus nonostante l'opposizione anche del tifo organizzato bianconero, aggiungendosi così alle altre due precedenti fasi sperimentali sulla pelle dei milanisti e degli interisti l'anno scorso. Da sottolineare che per il momento, grazie ai Coordinamenti delle tifoserie delle due milanesi la Carta almeno per ora è rimasta facoltativa. Ma come stavo iniziando a scrivere non si tratta solo di un ulteriore strumento di controllo sulle tifoserie, ma soprattutto di un grande e sfacciatissimo business per sfruttare ancor meglio chi ama il Calcio senza altri intenti. Ecco i perchè: innanzitutto le società che accetteranno l'utilizzo della "Carta del tifoso" dovranno spendere tanti soldini per poterla supportare. Dato che in genere per poterne usufruire si ci dovrà rivolgere a degli istituti di credito, comunemente definiti, banche; si può ben capire quindi quali alte spese le società debbano sobbarcarsi per la sua realizzazione. In più per il momento il tifoso o sportivo che ne desidera il possesso, dovrà sborsare almeno dieci euro come sta avvenendo nel caso della citata Juventus.


Il business prosegue con la multisponsorizzazione della Carta. Si offrono all'acquirente numerose proposte commerciali con sconti ed agevolazioni assortite, ma ovviamente la Carta diventa una vetrina molto ricca per chi la propone grazie alla grande visibilità e pubblicità che ne riceve visto la enorme utenza che il Calcio riesce a raggiungere tramite i tifosi. Infine i complessi problemi che burocraticamente la Carta va ad innescare. Non è ancora chiaro ad esempio se il possessore di un biglietto o di un abbonamento possa cederlo ad altri nella stessa giornata della partita da disputarsi. A Milano ad esempio in alcune circostanze ciò non è stato possibile. Così chi si è trovato a non poter raggiungere lo stadio il giorno della partita, non ha potuto cedere o dare il proprio tagliando a terzi. Ancora una volta alla faccia della libertà personale e dei propri diritti.


Moralmente va inoltre a creare un tentativo del tutto repressivo fra presunti tifosi "buoni" e quelli "cattivi". Infatti chi non la deterrà non avrà diritto a seguire la propria squadra in trasferta quando l'Osservatorio vieterà la trasferta in questione ad una determinata tifoseria. Mentre il "buono" che l'avrà conseguita lo potrà fare...A Milano per la semifinale della Sampdoria con l'Inter di Coppa Italia, quindicimila supporters blucerchiati sono andati e tornati senza il minimo problema, se non con un ENORME entusiasmo. A Roma, che rispetto a Genova non è di certo geograficamente dietro l'angolo, in ventimila con quattro treni e duecento pullman, più un'infinità di mezzi privati i tifosi sampdoriani sono andati e tornati nuovamente senza problemi seppur con la grande amarezza d'aver perso una finale di Coppa Italia in campo "neutro" (SIC!) solo alla lotteria dei rigori, ricevendo i complimenti delle stesse Ferrovie dello Stato, la Trenitalia e perfino quelli dell'Osservatorio che ha rilanciato pensando ad una ghiotta occasione, la famigerata Carta...

La Federclubs ha ringraziato educatamente ma per la Carta ha replicato con un altisonante NO...Perchè la nostra Tifoseria ha dimostrato senza assurde ed illiberali norme e divieti (specialmente quello sugli striscioni) che si può dando la meritata stima e fiducia alle sue Organizzazioni rivivere il Calcio (dal VIVO) con i giusti sentimenti e senso di responsabilità, dando alla tifoseria quel ruolo di protagonista e di rispetto che le viene quotidianamente negato, specialmente in una città come Genova che non mi stancherò di ripetere è più che mai "matrigna", come giustamente sostenne il grande Presidente, Paolo Mantovani verso questi colori che le hanno regalato un ruolo nuovamente di Superba in tutta Europa e in Italia per anni ed anni, fino ai tempi attuali.

Tutto questo nonostante uno stadio dimezzato, le continue trasferte per partite che si sarebbero dovute disputare in loco. Rammenteremo pure e per SEMPRE che la U.C. Sampdoria è stata anche "dimenticata" dalle Autorità locali quando la sua squadra giovanile vinse TUTTO, quando un suo giocatore, azzurro Under 21 (Dessena) partecipò alle Olimpiadi e fu anche lui "dimenticato" e si ci è "dimenticati" anche che la prima squadra ha raggiunto l'Europa a più riprese, disputando anche una finale di Coppa dei Campioni. Concludo davvero con il riproponimento di un Sogno di mezza estate, una televisione tutta blucerchiata che possa finalmente intaccare l'impero della MENZOGNA che non subiamo solo a livello nazionale ma anche locale".

Riccardo Ascioti
 
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buldogbuggia
view post Posted on 17/7/2009, 13:39




Purtroppo si tende a reprime indiscriminatamente tutto l'ambiente tifoseria, senza fare distinzioni. come al solito nonostante ampie dimostrazioni di correttezza anche noi ci dovremo sussare queste menate
 
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Mr.Kaa78
view post Posted on 17/8/2009, 10:53




Tessera del tifoso tra giustizia, repressione e bu$ine$$
17.08.2009 08.02 di Diego Anelli articolo letto 355 volte
Fonte: sampdorianews.net
© foto di Federico De Luca

Il calcio sta sempre più diventando un circo, il regno dell’anarchia, un luogo di cabaret, dove si è perso da un pezzo il significato dei termini coerenza, meritocrazia, sensibilità e buon senso, oramai sostituiti abitualmente da ipocrisia, demagogia, predeterminazione e soprattutto bu$ine$$, tanto e troppo bu$ine$$. Da un ventennio frequento gli stadi, non mi riferisco alle tribune dove la mia passione giornalistica mi ha portato talvolta negli ultimi anni. Mi sto riferendo alla gradinata sud, il tempio del tifo blucerchiato dove sono abbonato da quando ero ragazzino, e ai settori ospiti di ogni parte d’Italia, dove ho risposto all’appello in un centinaio di occasioni.

In Italia la memoria storica è un valore, un patrimonio in via d’estinzione; chi è mostro oggi, magari domani riesce a diventare la vittima, il martire grazie all’appoggio dei mass – media, gli autori di fenomeni vergognosi, come ad esempio Calciopoli, vengono criticati da ogni dove, ma l’audience ha la priorità sull’intelligenza umana e allora ogni tanto vanno anche invitati in tv, come se ne sentissimo la mancanza. Nel nostro Paese, nel nostro calcio sono i tifosi, gli ultras le autentiche pecore nere dell’ambiente. Servirebbe un’enciclopedia per raccontare tutte le perle, per usare un eufemismo, alle quali abbiamo finora assistito per tappare la bocca, soffocare la libertà di manifestazione e di movimento agli assidui frequentatori delle curve.

Qualcuno in Lega ha il coraggio di dichiarare, e qualche credulone ci casca pure, che l’obiettivo del Governo del Calcio sarebbe riportare la gente allo stadio, peccato però che il caro biglietti imperversi senza pietà (spesso e volentieri, un biglietto di curva abbia un prezzo identico, se non perfino superiore, ad un intero abbonamento per le gare casalinghe della propria squadra alla pay – tv, o al digitale terrestre. Un giorno magari, sarà la show girl di punta a portare a domicilio il decoder). Vogliamo poi parlare dell’obbligo di comprare i tagliandi giorni e giorni prima dell’evento, dell’iter da seguire per portare semplicemente i propri striscioni all’interno delle curve, delle vicissitudini per assicurarsi i biglietti per le trasferte, spesso reperibili in filiali bancarie, agenzie viaggi, tabaccherie, negozi elettronici, dei divieti di introdurre megafoni e tamburi, del sempre più vergognoso spezzatino, con gare destinate a giocarsi anche all’orario di pranzo?

In tv, per radio, online o sulla carta stampata i tifosi sono pure costretti ad assistere a lezioni di stile, di classe, di dignità, di etica comportamentale da chi si è reso fiero protagonista di scandali come Calciopoli, conflitti d’interessi, traffici di passaporti falsi, presentazione di fideiussioni false, scalate societarie, tentativi di corruzioni arbitrali, combine, abituali ricorsi alle farmacie. Da gente simile abbiamo ben poco da imparare, ma, nonostante ciò, per la classe politica e i mass – media, il calcio è malato, va curato, bisogna intervenire pesantemente sulle tifoserie, adorando il famigerato modello inglese, nel quale non ci si può alzare, i striscioni sono spesso banditi, i biglietti costano salati e la violenza è soltanto rinviata a km di distanza dagli impianti sportivi.

Tra l’intera massa che gremisce gli stadi, non si può negare la presenza di alcuni facinorosi, di persone assolutamente disinteressate alle vicende calcistiche, abituate ad intrufolarsi nelle curve per creare disordini, spesso mossi da ideologie politiche e razziste, ma, basta aprire qualsiasi giornale, ci si rende conto che purtroppo il calcio, le curve rappresentano semplicemente lo specchio della realtà, della vita di tutti i giorni. Sono il primo ad affermare che i violenti vanno condannati con pene severe per i reati accertati, ma ciò non deve implicare un danno generalizzato ad un’intera tifoseria, ad una città calcistica. Sindaci, questori, PM, Presidenti delle Regioni, Osservatori, Casms consigliano, stabiliscono, oppure ordinano, a seconda dei casi, i divieti di trasferte, le limitazioni nella vendita dei biglietti, provocate, spesso e volentieri, nemmeno da responsabilità della tifoseria in questione, ma per problemi creati dalla tifoseria avversaria nei turni precedenti. Nel frattempo si rischia di falsare indirettamente lo svolgimento delle partite, in particolare nei momenti chiave della stagione. Si può gratificare, premiare la tifoseria sana e onesta? No, se quella locale è agitata, meglio vietare l’arrivo della controparte, facile no?

Perché intere masse devono subire le conseguenze di provvedimenti che dovrebbero riguardare soltanto i colpevoli di certi episodi violenti? Le forze dell’ordine non sono in grado, o non sono messe nelle condizioni tali da far rispettare l’armonia dentro e fuori dagli stadi? I facinorosi non vengono puniti a dovere e rischiano di fare effettivamente comodo a chi invece dovrebbe debellare la violenza e a chi vede aumentare i propri abbonamenti televisivi, altrimenti quali motivazioni si potrebbero dare ai padri di famiglia che non si sentono di portare i propri bambini allo stadio? Tornelli, steward, metal detectors, biglietti nominativi possono avere una certa utilità, soltanto se i regolamenti vengono rispettati, se i controlli vengono effettuati davvero. Se si sente l’esigenza di introdurre così urgentemente la tessera del tifoso, è l’ammissione del fallimento, dell’incapacità, dell’inefficienza del Palazzo.

La nostra testata si è sempre occupata di ogni tema relativo al mondo delle tifoserie organizzate, non seguendo gli esempi di chi preferisce dar unicamente voce a chi ha potere, o chi deve avere l’ultima parola, o raccontare la verità a prescindere. Un mese fa abbiamo intervistato, in merito all’introduzione della tessera del tifoso, anche Riccardo Ascioti, Addetto Stampa della Federclubs e membro della F.I.S.S.C., che parlò di “inaccettabile business con aspirazioni selettive e repressive”, ponendo l’accento sull’opera di schedatura del tifoso e della multisponsorizzazione della carta. Cliccando sul link è possibile leggere l’intervista in versione integrale:

http://www.sampdorianews.net/?action=read&idnotizia=4490

Nel maggio 2008 l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive presentò la tessera del tifoso, che avrebbe permesso ai titolari, salvo diversi provvedimenti, l'esenzione da eventuali restrizioni alla vendita dei biglietti. Il possessore della "tessera", quindi, dalla scorsa stagione agonistica, può teoricamente seguire le trasferte della propria squadra anche in caso di divieti. L’Osservatorio lo paragonò ad un tesserino di buona condotta, anche se, piccolo particolare, possa anche decidere di squalificare una curva, oppure optare per le porte chiuse, non attribuendo rilevanza al possesso della carta.

Chi ha avuto precedenti per incidenti allo stadio non potrà mai vedersi riconosciuta la tessera, automaticamente bloccata a chi si renda protagonista di episodi violenti nel corso della stagione. Se al di fuori degli stadi si è spesso fatto appello alla difesa della privacy e all’applicazione dell’indulto anche per reati meritevoli dell’ergastolo, sugli spalti si vuole, almeno a parole, seguire la strategia della “tolleranza zero”, non sentendo giustificazioni, non dando una seconda possibilità. E chi lo va a dire a chi si è preso diffide per pacifiche invasioni di campo, accensione di fumogeni, introduzione di striscioni contro il calcio bu$ine$$? La carta del tifoso è l’ultima carta da giocare per il Palazzo del calcio, dopo di che arriverà il momento di stilare i consueti bilanci, di accertare le responsabilità, di annotarsi le confessioni. Alla fine ognuno sosterrà le proprie tesi, ma i risultati daranno ragione a chi riporterà la realtà. A prescindere da tutto e tutti, una cosa è certa: chi di dovere già ci immagina seduti sulla poltrona davanti alla tv….
 
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Mr.Kaa78
view post Posted on 17/8/2009, 18:45




Zamparini: «Tessera tifoso? Sistema fascista»

Il presidente del Palermo: «È una vergogna»


PALERMO, 17 agosto - «Tutte le iniziative che vanno contro la libertà personale sono da sistema poliziesco. Le trovo un sistema da vecchio fascismo: togliere la libertà a un milione di persone per controllarne cento non va bene». Lo ha detto il presidente del Palermo Maurizio Zamparini a Cnr Media. «Solo in tempo di guerra si fa il coprifuoco. - ha aggiunto - Parlo a livello di libertà personale. Non è possibile limitarla schedando milioni di persone per andare a colpire cento facinorosi. Uno stato civile li colpisce lo stesso senza bisogno di questi provvedimenti che sono chiaramente liberticidi».

«UNA VERGOGNA» - «Io sono un uomo libero e mi rifiuto di dover andare in uno stadio fuori dalla mia città con una tessera che mi scheda perchè senza di quella non posso entrare. - ha concluso - Il problema è la libertà personale in Italia, allora, visto che questa regola ce l'abbiamo solo noi. È paradossale ed è una vergogna: mi vergogno di essere italiano».
 
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Manueldml
view post Posted on 17/8/2009, 19:31




per una volta dice qualcosa di serio sto pazzo!
 
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view post Posted on 17/8/2009, 20:21
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CITAZIONE (Mr.Kaa78 @ 17/8/2009, 19:45)
Zamparini: «Tessera tifoso? Sistema fascista»

Il presidente del Palermo: «È una vergogna»


PALERMO, 17 agosto - «Tutte le iniziative che vanno contro la libertà personale sono da sistema poliziesco. Le trovo un sistema da vecchio fascismo: togliere la libertà a un milione di persone per controllarne cento non va bene». Lo ha detto il presidente del Palermo Maurizio Zamparini a Cnr Media. «Solo in tempo di guerra si fa il coprifuoco. - ha aggiunto - Parlo a livello di libertà personale. Non è possibile limitarla schedando milioni di persone per andare a colpire cento facinorosi. Uno stato civile li colpisce lo stesso senza bisogno di questi provvedimenti che sono chiaramente liberticidi».

«UNA VERGOGNA» - «Io sono un uomo libero e mi rifiuto di dover andare in uno stadio fuori dalla mia città con una tessera che mi scheda perchè senza di quella non posso entrare. - ha concluso - Il problema è la libertà personale in Italia, allora, visto che questa regola ce l'abbiamo solo noi. È paradossale ed è una vergogna: mi vergogno di essere italiano».

Sono emozionato. :muttleysamp: per una volta qualcosa di sensato
 
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Antòelpibe99
view post Posted on 17/8/2009, 20:40




CITAZIONE (Mr.Kaa78 @ 17/8/2009, 19:45)
Zamparini: «Tessera tifoso? Sistema fascista»

Il presidente del Palermo: «È una vergogna»


PALERMO, 17 agosto - «Tutte le iniziative che vanno contro la libertà personale sono da sistema poliziesco. Le trovo un sistema da vecchio fascismo: togliere la libertà a un milione di persone per controllarne cento non va bene». Lo ha detto il presidente del Palermo Maurizio Zamparini a Cnr Media. «Solo in tempo di guerra si fa il coprifuoco. - ha aggiunto - Parlo a livello di libertà personale. Non è possibile limitarla schedando milioni di persone per andare a colpire cento facinorosi. Uno stato civile li colpisce lo stesso senza bisogno di questi provvedimenti che sono chiaramente liberticidi».

«UNA VERGOGNA» - «Io sono un uomo libero e mi rifiuto di dover andare in uno stadio fuori dalla mia città con una tessera che mi scheda perchè senza di quella non posso entrare. - ha concluso - Il problema è la libertà personale in Italia, allora, visto che questa regola ce l'abbiamo solo noi. È paradossale ed è una vergogna: mi vergogno di essere italiano».

Questo ha i COGLIONI, GRANDE ZAMPA!!
 
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Dr. SteVe
view post Posted on 17/8/2009, 20:46




Io a tutti quelli che dicono con semplicitá "mi vergongo di essere italiano" gli toglierei la cittadinanza italiana.

Che dicano cosa sensate o meno poco mi interessa.

vadano a fare in culo

all'estero!!!
 
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Mr.Kaa78
view post Posted on 19/8/2009, 17:09




Maroni: "Niente proroghe sulle tessere dei tifosi"

In un'intervista alla Gazzetta, il ministro dell'Interno conferma la scadenza di dicembre e risponde ai presidenti che lo criticano. "Prima di dire cose strampalate, Zamparini si rilassi, prenda una camomilla e, magari, legga qualche libro di storia in più”



MILANO, 19 agosto 2009 - Ora parla lui. A tre giorni dall’inizio del campionato e dopo le polemiche innescate dalla direttiva sulla Tessera del tifoso, il ministro dell’Interno Roberto Maroni spiega tutto sul suo ultimatum (31 dicembre) e risponde, piccato, ai club che lo attaccano.

Ministro, è arrivato il momento di chiarire: chi è il padre della Tessera del tifoso e perché lei è così convinto che sia la condizione per eliminare la violenza negli stadi?
“Il padre è il capo della polizia Manganelli. Io ho trovato la "pratica" e l’ho portata avanti con convinzione, perché, dopo la morte di Raciti, è il completamento di una serie di misure di maggior controllo per ridurre la violenza negli stadi. I dati dimostrano che le misure coercitive sono efficaci. C’è stato un calo di feriti tra i civili, di fermati, una riduzione dei poliziotti impiegati, che significa risparmio per il contribuente. C’è un altro aspetto: la Tessera consente di fidelizzare i tifosi e, se i club hanno spirito di iniziativa, possono nascere tanti vantaggi per loro”.

Sembra che alcuni club non la pensino come lei: il presidente del Palermo Zamparini ritiene la direttiva “da fascismo”, l’a.d. del Catania Lo Monaco la attacca sui tifosi che subiscono un “daspo”, Marotta della Samp parla di “investimenti strutturali e certezza delle pene”.
“Marotta è un amico, è di Varese come me. E deve capire che noi agiamo sul fronte della prevenzione. Al Catania dico che è tutto a posto: non c’è preclusione una volta terminato il "daspo". Agli insulti di Zamparini non rispondo, di solito lo faccio con gli avvocati; ma, prima di dire cose strampalate, sarebbe meglio che si rilassasse, prendesse una camomilla e, magari, se parla di fascismo, leggesse qualche libro di storia in più”.

Lei non va oltre il 31 dicembre?
“No, e non accetto intimidazioni. Chi non si adegua subirà le restrizioni annunciate, concordate coi prefetti. E’ un malvezzo degli italiani arrivare alla scadenza delle cose e poi chiedere le proroghe. La Tessera è un sistema di buon senso, una vittoria del tifoso vero, del non violento. La direttiva va in vigore”.

Lei è disposto a discutere coi club che non sono d’accordo?
“Il tavolo è sempre aperto. Il dialogo è nel mio dna. Ma le voglio premettere una cosa: quando ho incontrato i club di A e B, un solo presidente, e non dico per correttezza quale, si è alzato per dire che era perplesso. Non era quello del Palermo. Anzi, mi hanno invitato a imporre la direttiva. Io sono pronto ad aiutare le società che, per difficoltà reali, non riescono a mettersi in regola. Ma, sia chiaro, niente "no" pregiudiziali. Il mondo del calcio deve fare un po’ di autocritica”.

E un incontro coi tifosi che il 5 settembre protesteranno a Roma?
“Perché no? Basta che non mi mettano a ferro e fuoco il Viminale. La protesta contro la Tessera è irragionevole e immotivata. Sono anche disposto a parlare degli striscioni, se si adotta un codice etico che rende superflue le restrizioni. Io sono un tifoso, anzi un fazioso, come diceva Peppino Prisco, ma amo il buon senso e il percorso di legalità è fondamentale”.

Come sono i rapporti tra club e tifosi, c’è tanta connivenza?
“Sono migliorati. Nel ’94 ero ministro e ce n’era tanta, coi biglietti nominativi il miglioramento è stato netto”.

Negli autogrill si gioca una battaglia importante: la guerra tra tifosi e forze dell’ordine rischia di inasprirsi. Cosa intende fare?
“Aumentare i controlli, affidandoli alla polizia che ha competenza, senza ricorrere all’esercito. Io non ho timore di esser visto come il cattivo, ma vorrei che i presidenti che gettano benzina sul fuoco la smettessero con queste dichiarazioni guerrafondaie. Spero sia tutta colpa del caldo estivo. Vorrei aggiungere: non mi si parli di problema economico, la Tessera non impoverisce i club, che fanno fior di contratti ai calciatori e non vogliono spendere per la sicurezza”.

Come va con gli steward?
“Bene, sono più di 10 mila. L’esperienza è buona e va avanti”.

Chiudiamo col Milan, la sua squadra del cuore, che, peraltro, qualche problema con gli ultrà ce l’ha. Come la vede?
“Sulla Tessera ho ricevuto adesione e collaborazione da Galliani e sostegno dal presidente. Sulla squadra sono un po’ preoccupato e non solo perché ha vinto il "Berlusconi". Il presidente, che è anche capo del governo, non fa altro che rassicurarmi e, quando lo fa, spesso vuol dire che si rende conto che il momento è difficile. Sa che farei? Richiamerei Arrigo Sacchi, come consigliere: uno come lui serve”.
 
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alessamp
view post Posted on 25/8/2009, 09:43




In occasione dell'assemblea generale di Lega calcio in programma oggi, una decina di sostenitori della Sampdoria si è radunata davanti agli uffici di via Rosellini, a Milano, per inscenare con volantini e striscioni una protesta contro la tessera del tifoso. 'Rispettate la Costituzionè, 'No alla Carta del tifoso, no all'art.9', recitano due striscioni appesi sul palazzo di fronte a quello della Lega dai tifosi del gruppo Ultras Tito Cucchiaroni Sampdoria, che nel loro volantino chiedono la sospensione della misura voluta dal ministro degli Interni, Roberto Maroni, per contrastare la violenza negli stadi. In particolare i tifosi contestano l'articolo 9 del decreto, in base al quale la tessera è preclusa a chi negli ultimi cinque anni ha riportato una condanna anche non definitiva per reati da stadio e temporaneamente preclusa a chi è sottoposto a Daspo (divieto di assistere a manifestazioni sportive). "Questo è incostituzionale, è un'ennesima schedatura a pagamento", protestano i tifosi in modo del tutto pacifico, attendendo l'arrivo dei presidenti all'ingresso della Lega assieme a giornalisti e operatori tv. Il gruppo di tifosi propone, fra l'altro, "un tetto massimo di 10 euro per i biglietti 'popolarì, meno polizia negli stadi, più preparata e con un codice identificativo sul casco, libertà di esposizione di striscioni e bandiere purchè non offensivi".

 
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Manueldml
view post Posted on 25/8/2009, 11:10




a quanto pare siamo rimaste una delle pochissime tifoserie che lottano contro tutto questo, e ne sono ovviamente fiero.. poi ci sono certe tifoserie ( i piccioni tanto per dirne una ) che al giovedi mandano i fax in questura per fare entrare gli striscioni dei vari club ( a proposito, in merd è tornato anche " forza vecchio culo zozzoblù) e la domenica appendono " no alla tessera del tifoso", dimostrando di essere la coerenza in persona...
 
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gemelli23
view post Posted on 25/8/2009, 12:49




CITAZIONE (Manueldml @ 25/8/2009, 12:10)
a quanto pare siamo rimaste una delle pochissime tifoserie che lottano contro tutto questo, e ne sono ovviamente fiero.. poi ci sono certe tifoserie ( i piccioni tanto per dirne una ) che al giovedi mandano i fax in questura per fare entrare gli striscioni dei vari club ( a proposito, in merd è tornato anche " forza vecchio culo zozzoblù) e la domenica appendono " no alla tessera del tifoso", dimostrando di essere la coerenza in persona...

sempre piu' orgoglioso di essere sampdoriano
 
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LentoViolentoMan
view post Posted on 25/8/2009, 14:08




CITAZIONE (gemelli23 @ 25/8/2009, 13:49)
CITAZIONE (Manueldml @ 25/8/2009, 12:10)
a quanto pare siamo rimaste una delle pochissime tifoserie che lottano contro tutto questo, e ne sono ovviamente fiero.. poi ci sono certe tifoserie ( i piccioni tanto per dirne una ) che al giovedi mandano i fax in questura per fare entrare gli striscioni dei vari club ( a proposito, in merd è tornato anche " forza vecchio culo zozzoblù) e la domenica appendono " no alla tessera del tifoso", dimostrando di essere la coerenza in persona...

sempre piu' orgoglioso di essere sampdoriano

orgogliosissimo... stiamo battagliando un po contro i mulini a vento purtroppo, ma per lo meno non abbiamo la faccia come il culo e cambiamo bandiera appena gira il libeccio...
 
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°RiotWin°
view post Posted on 29/8/2009, 11:24




CITAZIONE
orgogliosissimo... stiamo battagliando un po contro i mulini a vento purtroppo, ma per lo meno non abbiamo la faccia come il culo e cambiamo bandiera appena gira il libeccio...

Son d'accordo....queste cose mi disgustano veramente...comincio a temere che quando avrò dei figli, per entrare allo stadio, dovranno fornire le impronte digitali... :skyfo:
 
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Mr.Kaa78
view post Posted on 18/9/2009, 10:25




Tessera del tifoso: ci siamo

Ecco come funzionerà

Dal 1° gennaio sarà obbligatoria per andare in trasferta nel settore ospiti di ogni stadio: molti i vantaggi per i possessori. Si potrà continuare ad acquistare biglietti nominali. Scriveteci i vostri dubbi e commenti nel

MILANO, 18 settembre 2009 - Ecco tutto quello che c'è da sapere sulla tessera del tifoso. 22 domande e le relative risposte per conoscere tutti i risvolti di questa iniziativa.

Cos’è la tessera del tifoso?
È uno strumento di fidelizzazione che identifica i tifosi di un club o della Nazionale. Il rapporto che si instaura con la società sportiva è analogo a quello che ormai il mondo commerciale pone in essere quotidianamente coi suoi migliori clienti quando vende i propri prodotti. Tutti i dati personali comunicati dai tifosi sono conservati solo dalle società sportive e utilizzati (nel rispetto della legge sulla privacy) per promuovere tutte le attività e le agevolazioni offerte ai propri clienti (convenzioni con aziende di trasporto e di ristoro, corsie dedicate, borsellino elettronico e molto altro). L’attività degli organi di polizia, nel progetto della tessera del tifoso, si limita all’esclusivo accertamento di eventuali motivi ostativi e solo per il tempo necessario.

Com’è fatta?
Come una normale carta di credito, ma dovrebbe avere anche la foto del possessore.

A cosa serve?
A seguire in trasferta la propria squadra ed entrare nei settori «ospiti» dello stadio, ma anche a usufruire di vie di accesso preferenziali ed evitare i controlli ai varchi, per acquistare i biglietti anche al posto del documento d’identità. Molti club la utilizzeranno anche per marketing.

Quanto costerà?
Dipende dai club, ma il costo può arrivare a 10 euro come risulta da un’indagine effettuata presso le squadre.

Che vantaggi dà la tessera?
Consente di avere percorsi preferenziali all’interno degli stadi, di avere accessi con controlli limitati, sconti su altre manifestazioni organizzate dalle società, sconti in esercizi commerciali convenzionati o per il merchandising, acquisto privilegiato di biglietti per le competizioni internazionali e per i match dell’Italia, percorsi preferenziali anche in caso di gare all’estero. Inoltre è un investimento per i club ed è un’importante opportunità per promuovere il marchio della società tra i tifosi.

Chi la può avere? E chi no?
Possono avere la tessera: coloro che non sono sottoposti a Daspo, che non abbiano avuto condanne anche in primo grado per «reati da stadio» negli ultimi 5 anni e che non abbiano misure di prevenzione tipo la sorveglianza speciale.

Quando entrerà in vigore?
Già da ora può essere richiesta alle società sportive. Dal primo gennaio 2010 non sarà più possibile seguire la propria squadra in trasferta, nel settore ospiti, senza la tessera.

Fino ad allora cosa succede?
Non cambia nulla. Quindi saranno limitate solo le trasferte per le quali il Casms abbia ravvisato rischi per gli spettatori o i cittadini.

E’ obbligatorio averla per le partite in casa e in trasferta?
No. È necessario averla solo per entrare nel settore ospiti dello stadio. I normali spettatori possono andare in altri settori acquistando un regolare biglietto.

Come si richiede? E a chi?
La tessera è rilasciata dalle società sportive e va richiesta al proprio club che, attraverso il proprio sito, segnala le strutture abilitate a rilasciarla e la documentazione necessaria (sicuramente servono le foto).

Cosa serve per ottenerla?
Occorre compilare un modulo e consegnare le foto. Ovviamente, il richiedente, non deve essere stato sottoposto a Daspo, a misure di restrizione, o essere stato condannato negli ultimi 5 anni per reati da stadio.

Se voglio seguire la mia squadra in trasferta fuori provincia, posso acquistare i biglietti per lo stadio anche se non ho la tessera?
Sì, la tessera non è un’imposizione. Gli spettatori che non vogliono aderire al programma «tessera del tifoso» possono continuare a frequentare gli stadi acquistando un normale biglietto in settori diversi da quello riservato agli ospiti; naturalmente, in questo modo, non godranno dei privilegi derivanti della tessera.

E se vivo fuori regione?
E’ la stessa cosa. Solo per accedere al settore ospiti è necessaria la tessera. Ulteriori limitazioni potrebbero esserci solo per gare in cui è previsto un rischio per spettatori e cittadini.

Vivo a Novara e sono tifoso del Milan: per andare a San Siro (e per cui fuori regione) mi serve la tessera?
Ecco un caso: no, si può acquistare un biglietto per la partita in casa.

Vivo in Lombardia, sono tifoso della Juve: se vado a Torino mi serve la tessera?
Soltanto se si vuole essere sicuri di essere esentato da eventuali limitazioni.

Sono residente all’estero, ma sono spesso in Italia per lavoro e mi capita di andare allo stadio in città diverse. Devo fare la tessera?
No, non è necessario. Si possono acquistare biglietti per i settori diversi da quello ospiti.

Amo seguire il calcio, ma non sono tifoso di nessuna squadra. Posso scegliere casualmente a quale squadra «legarmi» o devo avere una tessera per ogni squadra?
È sufficiente una sola tessera, ma chiaramente ogni club potrà privilegiare i propri tifosi.

Vado allo stadio con mio figlio minorenne: deve avere anche lui la tessera del tifoso?
No. I titolari della tessera, infatti, possono acquistare fino a 4 biglietti per parenti o amici.

Sono un volontario. Accompagno un non vedente allo stadio, ma non mi interesso di calcio, devo fare la tessera?
No. Per i portatori di handicap si accede a settori riservati. Se si vuole avere accesso al settore ospiti per le trasferte è obbligatorio anche in questo caso il possesso della tessera.

Lavoro all’interno dello stadio, devo avere la tessera?
No, basta il pass per gli addetti ai lavori.

Se un tifoso vuole acquistare un solo biglietto per un’unica partita, deve comprare anche la tessera del tifoso?
No, a meno che non voglia acquistare un biglietto per una trasferta e accedere al settore ospiti.

La tessera serve anche per assistere alle gare casalinghe?
La tessera deve essere vissuta come un’opportunità. Dal primo gennaio 2010 sarà obbligatoria per seguire la propria squadra in trasferta, ma se si vuole comunque decidere di far parte di un «club» di privilegiati, la tessera sarà utile anche per acquistare senza dover fare le file ai botteghini i biglietti per qualsiasi stadio d’Italia, godere di agevolazioni in tutta Italia, avere varchi preferenziali attraverso i quali si entrerà allo stadio solo inserendo la tessera, sconti in tutti gli esercizi convenzionati, la possibilità di acquistare più biglietti anche se la vendita è limitata a un solo tagliando a spettatore.
gasport
 
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